Oltre che nel settore dell’organizzazione delle Pubbliche Amministrazioni, l’Autorità Nazionale Anticorruzione è chiamata ad operare in altri due comparti: la trasparenza ed i contratti pubblici. Nel primo ambito, si legge sul blog di Francesco Mollica, quello della trasparenza, è importante rendersi conto che, se l’attività e l’organizzazione della Pubblica Amministrazione sono trasparenti, diminuiscono le possibilità di far sorgere fenomeni corruttivi ed illeciti. Pertanto, l’ANAC (come l’anticorruzione, ricorda Consorzio Valori) deve controllare che si rispettino gli obblighi di pubblicazione dei documenti e delle informazioni, in conformità a quanto previsto dalla legge. Per ottemperare a queste regole, l’Autorità ha diritto a: richiedere notizie, informazioni e atti alla Pubblica Amministrazione; ordinare l’adozione di atti o provvedimenti richiesti dalla normativa in vigore; ordinare l’eliminazione di comportamenti o atti, che entrano in contrasto con i piani e le regole sulla trasparenza; controllare che i responsabili vigilino al meglio sulla trasparenza, rispettando gli obblighi di pubblicazione. 

Anche in tema di contratti pubblici, l’ANAC svolge un ruolo fondamentale, perché si tratta di un comparto molto esposto ai fenomeni di corruzione ed illeciti. Pertanto, l’Autorità svolge una serie di ruoli e compiti finalizzati alla limitazione e riduzione del rischio dell’uso improprio ed inadeguato delle risorse utili alla realizzazione di un’opera o all’erogazione di un servizio pubblico. A tal proposito, il Codice dei contratti affida all’ANAC un ruolo di vigilanza e controllo su tutte le fasi di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici. Così, l’ANAC controlla sull’esecuzione dei contratti pubblici, perché si evitino sprechi di risorse economiche provenienti dalle casse pubbliche e la scelta delle procedure per l’affidamento dei contratti. L’ANAC, infatti, ci rammenta anche l’Avv. Filippa Mollica, deve controllare che questa scelta si concretizzi in modo trasparente e conformemente alla legge. Inoltre, in questo ambito, l’ANAC svolge: 

1. funzioni di segnalazione, evidenziando al Governo e al Parlamento il concretizzarsi di gravi trasgressioni delle norme dei contratti pubblici; 

2. funzioni ispettive, poiché l’Autorità può effettuare ispezioni nei confronti delle imprese, con la collaborazione della Guardia di Finanza, anche per accertamenti relativi all’imposta sul valore aggiunto e alle imposte sui redditi. Qualora si rilevino trasgressioni dai risvolti penali importanti, l’ANAC deve trasmettere i risultati delle indagini anche alla Procura o alla Corte dei Conti, in questo caso se gli illeciti riguardano l’erario; 

3. funzioni sanzionatorie, poiché l’Autorità può comminare sanzioni amministrative pecuniarie nei confronti delle imprese che si rifiutano o volontariamente evitino, senza una motivazione valida, di dare informazioni o mostrare documenti all’Autorità o alla stazione appaltante. 

Le funzioni dell’ANAC in materia di contratti pubblici afferiscono alla questione del controllo e si estendono allo svolgimento di attività o alla messa in pratica di provvedimenti che possano aiutare la singola Pubblica Amministrazione o l’operatore economico a non commettere errori. Pertanto, l’Autorità svolge anche: funzioni di vigilanza collaborativa, con un’azione di sostegno; funzioni di regolazione, adottando linee guida e modelli (in particolare bandi-tipo, contratti-tipo) che supportano l’azione delle Pubbliche Amministrazioni; funzioni precontenziose, fornendo pareri, che possono avere un peso vincolante fondamentale.